Traduzioni e medicina legale

Il traduttore giuridico che opera nel campo della medicina legale è tenuto a conoscere non soltanto la terminologia specialistica utilizzata in due ambiti (diritto e medicina), ma anche i relativi strumenti di ricerca utili per l’identificazione delle fonti.

Deve conoscere, inoltre, le normative, oltre che dottrinali, che gli permettano di acquisire continua conoscenza nelle varie lingue di lavoro delle norme vigenti nei Paesi di riferimento, e dunque dei termini e dei concetti descritti nei testi da tradurre.


Così come la linguistica forense è il ponte tra linguistica e diritto, la medicina legale lo è, in termini generali, tra la medicina e le sue applicazioni al diritto.

Paolo Zacchia (1584-1659), autore delle Quaestiones medico-legales, ben inquadrò il focus di questa materia, individuandone il fulcro nel discorso de re medica sub specie iuris (i.e. delle scienze mediche sotto il profilo giuridico).

Varie sono le definizioni e le interpretazioni di questo settore; Puccini, ad esempio, la definisce come “[…] l’applicazione delle conoscenze mediche al diritto […]” come la materia che “[…] studia l’uomo nei suoi attributi fisici e psichici in rapporto alle leggi e rappresenta il vertice dove converge il pensiero dei medici e dei giuristi su questioni di interesse comune”.

Dal punto di vista dottrinale, si divide in:

  • medicina legale-giuridica, che si occupa essenzialmente dell’interpretazione teorica delle norme e della loro applicabilità dal punto di vista medico e che riveste un forte valore didattico;
  • medicina legale-forense, che utilizza la medicina al fine di accertamento di singoli casi di interesse giudiziario, ed è dunque la prassi peritale vera e propria.

Dal punto di vista delle tipologie testuali che il traduttore giuridico è tenuto a conoscere, va sottolineato innanzitutto che la materia risulta ulteriormente divisa in varie branche, quali ad esempio la medicina legale della sicurezza sociale (INPS, INAIL, invalidità civile, assicurazioni, ecc.), la tanatologia forense (fortemente legata alle norme in senso stretto; p. es.: norme sul riscontro diagnostico quale il Capo V, artt. 37-sgg. DPR 285/1990; norme per l’accertamento e la certificazione di morte, quale la L. n. 578 del 29/12/1993, ecc.), la psicopatologia forense (problematiche psichiche in campo civilistico e penalistico), la tossicologia forense, e via dicendo.

Altra branca fondamentale è certamente la patologia medico-legale, avente a oggetto gli effetti lesivi delle azioni di natura traumatica, nella persona o nel cadavere, allo scopo di determinare la natura e le caratteristiche delle lesioni, nonché del mezzo che le ha prodotte e le circostanze in cui il fatto si è verificato.

Resta intesto che lo specialista del settore, traduttologo, deve conoscere e saper descrivere correttamente e con precisione, nella lingua in cui traduce, la terminologia tecnica-giuridica, e in generale specialistica.

Le lesioni da azioni contundenti (causanti magari escoriazioni, ecchimosi, ferite lacero-contuse, ecc.) andranno descritte e tradotte in maniera diversa rispetto a quelle originate da azioni speciali, ulteriormente differenti dalle descrizioni relative a grandi traumatismi (precipitazione, investimento, ecc.)

 

Giulia Ghizzoni è traduttore certificato iscritto all’Albo dei Periti ed Esperti della Camera di Commercio (PG, n. 714). Anche tramite colleghi fornisce traduzione di documentazione medico legale, per italiano, inglese, portoghese e cinese e, tramite la collega Dr.ssa Ferro, gestisce anche spagnolo, francese e tedesco.

Opera in Verona, Perugia e Livorno, ma tramite spedizioni tracciabili con corriere fornisce traduzioni ovunque: in Italia e nel mondo.